9 Agosto 2010
Ciao a tutti,
sono quasi commossa per questo primo intervento personale che mi accingo a scrivere..
in questo momento mi trovo nel buio della nostra camera, isolata dal mondo grazie alla tecnologia mp3.. direi che l’atmosfera c’è.
La prima settimana di Tabara ad Ucrainca è stata così intensa che è volata via senza che alcuna di noi riuscisse a fermare i propri pensieri ed emozioni come posso fare finalmente ora, desiderosa di lasciare una testimonianza a chiunque la ricerchi ma soprattutto a me stessa.
Si è trattata della prima esperienza del genere: volontaria in terra straniera, terra poverissima ma dalla quale porterò a casa tanto.
Si può vivere con molto poco quaggiù, eppure ricordo solo volti sorridenti, volti di bambini dall’espressione ormai adulta, con occhi che trafiggono il cuore per l’intensità del loro sguardo. Bambini molto più timidi ad Ucrainca che qui a Razalei, ma animati dalla stessa voglia di mettersi in gioco, di ricevere attenzione.. i primi mi davano l’idea di gattini indifesi, tanto che ti si strusciavano addosso o ti assillavano con piccoli dispetti, come per dire: “eih, sono qui!”. Questi invece possono incutere soggezione proprio perché sembrano non aver affatto bisogno di te, ma rotto il ghiaccio iniziale, imparati alcuni nomi e guadagnata così un briciolo della loro fiducia, ti accorgi che anche il più spavaldo è in grado di emozionarti regalandoti un sorriso con tanto di “multsumesc” (grazie) dopo che l’hai aiutato a costruire la sua fionda.
L’esperienza ad Ucrainca è stata indimenticabile anche e soprattutto grazie alla presenza dei volontari moldavi con cui ho avuto la fortuna di condividerla. Non avrei mai immaginato di poter comunicare così bene con ragazzi e ragazze così diversi da me soprattutto per lingua e per contesto di vita.
Valeria, tenera ed esuberante; Ana, timidissima ma sempre presente quando avevi bisogno di lei; il piccolo Adrian, che solo 13enne si è dimostrato più instancabile di tutti noi; Dima, tenero Principe Azzurro o lupo mannaro all’occorrenza; Ana Lucia, la mia super partner con la quale l’intesa si è sempre trovata sempre, a furia di sguardi, gesti e mix di inglese, italiano e rumeno.
Qui a Razalei invece l’avventura è appena incominciata, e sembra per il verso giusto.
Chiudo questo poema con la promessa di rifarmi viva con un altro altrettanto noioso, anche perché sono l’unica ancora sveglia alle 00.30!!! (Altrimenti avrebbero dovuto strapparmi il pc).
Ciaoooooo
Tatiana (nu Tania, multsumesc)
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