venerdì 6 agosto 2010

Gite!


Un post dedicato al servizio ci sembra più che sufficiente. Torniamo a parlare di cose serie: le uscite/gite/visite d'istruzione! Per adesso siamo stati a Monreale e a Cefalù, abbiamo visto quasi tutte le chiese e i palazzi più belli di Palermo, e ci siamo spostati attraversando mille viette più o meno grandi e più o meno belle e "vive" (un risvolto positivo dell'andare a piedi da "casa" ai servizi, oltre al fatto che ci avviciniamo sempre più a una linea fisica da copertina di Vogue).




Mondello (=mare) ormai per noi non ha più segreti, potremmo tranquillamente parlarvi della storia e dell'architettura di quasi tutte le più importanti chiese e palazzi di Palermo,




mostrarvi dove trovare i negozi per lo shopping più sfrenato (anche se da H&M abbiamo trovato le stesse cose che vendono a Milano, e un po' ci siamo rimasti...), indicarvi le migliori enoteche cittadine e dove poter acquistare i migliori gelati e cannoli siciliani, accompagnarvi a fare la spesa a Ballarò, presentandovi le bancarelle più convenienti (o che hanno la merce migliore) o quelle con la merce più originale.




Ma anche: farvi fare da pubblico alle corse clandestine (anche se di per sè sono più pubbliche che clandestine...) di cavalli,


portarvi a fare acquisti nella libreria dentro le mura, accompagnarvi a vedere le catacombe (con corpi perfettamente conservati) presso i Cappuccini, oltre che, ovviamente, fare un tour presso i centri dove facciamo servizio.


Breve guida per intendersi a Palermo

Le regole sono poche, chiare e indispensabili per poter sopravvivere nella città siciliana senza incidenti diplomatici/politici/culturali, anche perchè di soldi per pagare un avvocato ce ne vogliono parecchi...

1) Non è detto che l'italiano sia la lingua madre di tutti.

2) Non è detto che tutti parlino e capiscano l'italiano, pur essendo italiani.

3) Non avere parenti/amici/colleghi del Sud a volte può mettere in difficoltà il visitatore estero (cioè che proviene da Roma in su). Non preoccupatevi: nei paraggi c'è sempre qualcuno che può aiutarvi a capire quello che vi stanno dicendo. In un raro caso contrario, fate in modo di avere sempre con voi un dizionario italiano - siciliano e siciliano - italiano.

4) Alcune lettere devono essere obbligatoriamente raddoppiate: così Fabio risulta impronunciabile, e viene sostituito da Fabbio, autobus da autobbus, Roberto da Robberto e così via. In momenti critici, di rabbia o di estrema gioia, le lettere possono anche essere triplicate o addirittura quadruplicate (Fabbbbio, per esempio).

5) L'accento piace: per esempio, Giuditta diventa Giudì, e più spesso Giudìììì.

6) Se uno urla, non ce l'ha né con voi né con quello che è dietro di voi, ha solo un tono di voce che è, fin dalla nascita, alto. Così capita che la riservatezza, specie durante liti di coppia, non sia la priorità.

7) Anche la musica proveniente dall'interno delle auto ad un volume altissimo, per cui il pavè (ma come si scrive?!?) sotto di voi si muove a ritmo, è un modo di comunicare. Sono sempre mezzi di comunicazione: fischi, colpi di clacson, versi vari ed eventuali di origine animale, l'abbaiare dei cani (alcuni sono addestrati in maniera sorprendente).

8) I gesti sono parte integrante e immancabile della sfera comunicativa. La mancanza di questi è un chiaro sintomo di malattia.

9) Chi parla in dialetto e con un tono di voce più alto vince.

10) Chi capisce il 30% del dialetto palermitano può iniziare ad avviare le pratiche per richiedere la cittadinanza onoraria. Se la percentuale sale al 50%, le chiavi della città non ve le toglie nessuno.

Frasi del giorno:

"Lo faccia l'esposto, tanto siamo già tutti spostati!", detta da un ferroviere a una signora che minacciava di denunciare il disservizio, causato dal sovraffollamento del treno (ore di ritardo: una e mezza).

"Questo è sequestro di persona! Io sono un ufficiale giudiziario!" detta da un passeggero del sopracitato treno, quando il ferroviere ha annunciato che le porte sarebbero rimaste chiuse mentre aspettavamo un altro treno con più carrozze (su cui saremmo dovuti salire), per una semplice questione di aria condizionata.

"Brutto! Brutto! Brutto!", uniche parole dette da un ragazzo disabile a Luca, colpevole di avere la barba lunga.

Nessun commento:

Posta un commento