venerdì 22 gennaio 2010

Metti un venerdì pomeriggio ad Amman

sottotitolo: sono andata al cinema e non ero sola.

Ciao, io sono un ragazzino quindicenne un po’ nerd.

C***o!

Meglio di Spiderman (il primo), meglio di XMen (sempre il primo), meglio di un Signore degli Anelli qualsiasi, meglio del Prigioniero di Azkaban (che Harry Potter, lui, è un po’ noiosetto, con tutti i suoi sorrisini e le sue cosine), meglio di una qualsiasi Guerra Stellare, anzi, meglio di tutte le Guerre Stellari, le prime e le ultime, che poi sarebbero le prime ma non importa, meglio di Star Trek, vecchio e nuovo, meglio di Hulk (che non mi era neanche piaciuto), meglio dei Fantastici Quattro (e io adoro i Fantastici Quattro), meglio di tutti i Batman messi assieme, in calzamaglia e non, meglio di Iron Man, Lanterna Verde e Daredevil messi assieme. Altro che Justice League e 300. Altro che The Punisher. Perfino meglio di Emma Frost (sì, vabbè,un film suo non l’hanno fatto, ma dovrebbero…cioè, io me ne sono fatti anche più d'uno, di film di Emma Frost). Pensavo che il massimo in fatto di tecniche e effetti speciali fosse Sin City, e invece….

Che se non c’era tutta quella gente attorno, mi sarei messo a gridare, ma per tutto il film, mica solo in certe scene, tanto che ero preso. Voi l’avete visto? Cioè, è spettacolare. Insomma, tutto, la storia, le scenografie, i colori, la fotografia, il super 3D, tutto. Il bene contro il male, l’uomo contro la natura e gli uomini contro-natura. Che poi ci sono pure i temi sociali: lui, il protagonista, è un marine americano che decide di ribellarsi, di andare non solo contro la sua nazione ma addirittura contro la sua stessa specie e alla fine resta coi mostri, lì, che non mi ricordo più come si chiamavano.

Eccicredo: pure io se fossi paralizzato dalla vita in giù e fossi sopravvissuto a mio fratello, preferirei trasformarmi in un coso alto due metri e mezzo normodotato con la fidanzata e un popolo che mi venera come suo salvatore!

Alla fine del film, dopo tre ore incredibili, ero talmente fuso che mi sono fatto un kebab grosso così.


Ciao, io sono una (giovane) donne fertile che si avvia sola verso i trent’anni appassionata di complotti e dietrologia.

C***o!

Pensavo che dopo le tirate di Capitan America (o era Lanterna Verde) sui comunisti e quelle di 300 sui mostri persiani idolatri, certe c****te from Usa ce le potessimo anche risparmiare. E invece no. Eccola l’ennesima pellicola ad uso e consumo della loro iconografia nazionalpopolare.

Che se non c’era tutta quella gente attorno, mi sarei messa a gridare, per tutta la durata del film, dall’inizio alla fine, tanto che ero arrabbiata. NO! Non avevamo bisogno di un costosissimo filmaccio con cosi volanti, una trama scontata e il generale dei marine che pare uscito direttamente dai G.I. Joe, che pure Big Jim era più umano. Non avevamo bisogno che un canadese che ha iniziato la sua carriera con Terminator ci venisse a spiegare quanto è importante salvaguardare la natura, come non ci serviva che un soldato americano infiltrato nel clan dei Navi ci dicesse quanto è brutta la Terra ora che ci siamo mangiati via tutto il verde. E poi, vogliamo parlare del sottotesto? Buoni contro cattivi, coi buoni infinitamente buoni, e tecnologicamente arretrati, e i cattivi infinitamente cattivi, e tecnologicamente avanzati. Provate un po’ ad indovinare chi vince? E ci vogliamo negare un aggancio con la realtà? I militari americani che sbarcano in forze su di un altro pianeta per ‘convincere’ un intero popolo a fare le valigie perché proprio lì ci vogliono stare loro, gli americani, per interessi loro, prettamente economici…mi pare di averla già sentita…E quanto sono carini questi indigeni dai nasi schiacciati trapassati da legnetti, con le perline nei capelli, che ringhiano ed emettono suoni gutturali, si arrampicano sugli alberi e cadono in trance ai piedi dell’albero sacro...

E io sono qui a distribuire coperte a gente che, senza essere alta due metri e mezzo e senza volare su pterodattili, è stata cacciata di casa, ha perso tutto, perché qualcuno voleva la sua terra, il suo orto, il suo albero sacro.

Alla fine del film, dopo tre ore terribili, ero talmente arrabbiata che mi sono abbattuta su un kebab grosso così.


Ciao, io sono LaMarta.

C***o!

Se ogni volta dovessi pagare il biglietto per tutte le mie personalità multiple e disturbate finirei sul lastrico!

Io, Davide e tutti quei simpatici omini che abitano le pigne che stanno nella mia testa, siamo andati a vedere Avatar in un centro commerciale di Amman di venerdì pomeriggio. L'esperimento sociologico nell'esperimento sociologico: partecipare ad un fenomeno mondiale (Avatar) partecipando ad un rito locale collettivo (il venerdì pomeriggio in un centro commerciale).

Beh, ad esperimento concluso, davanti all'immenso kebab che mi sono concessa uscendo dal cinema, interrogate le mie multiple personalità sul rituale consumistico, devo dire che ci siamo sentiti tutti un po' tanto in imbarazzo, a fare a gomitate tra torme di adolescenti giordani e famiglie pasciute nel più classico dei non luoghi. In Italia non l'avrei mai fatto, di infilarmi in un mall all'ora di punta (e lo dice una che ha lavorato per otto anni in un grande supermercato). Per quanto riguarda il film, devo dire che il mio spirito tardo-adolescenziale ha vito su tutti gli altri: c***o, è solo un film, mica ci vogliamo trovare significati nascosti. I buoni vincono e i cattivi perdono. Se i cattivi muoiono di morte violenta, chissene. E vissero tutti felici e contenti. Tutti tranne i cattivi (che vengono cacciati via dal pianeta, perchè i buoni, che sono sempre più buoni, mica li sterminano tutti i cattivi, no, li rimpatriano...i buoni rimpatriano i cattivi...devo avere già sentito anche questa).

Forse si poteva fare un buon film spendendo meno di 400 milioni di dollari, magari si poteva pure fare a meno della terza dimensione che due erano più che sufficienti, ma vabbè, è andata così.

Se l'avessi visto a casa mia, da sola, avrei passato tre ore urlando e saltando sul divano, un po' come la MariaTerni davanti al MotoMondiale...



Quindi...

Avatar RULEZ, però 3D S**KS!


2 commenti:

  1. Una voce per ogni dimensione.. A febbraio Avatar non sfuggirà: qdo ad inizio anno persuasi Alberto a farmi portare al cinema a Roma, nonne trovammo ke uscivano dallo skermo. Necessito duna conferma personale della bontà della rivoluzione cinematografica che tanto maveva estasiato in Xmas’ Carol. Necessito pure della bontà dei kebab. Saluti a tutta la tua gente..

    ps. La minima credibilità con me stesso in termini d "critico cinematografico" l'ho persa qdo mi sono accorto d provare qcsa assimilabile ad una -oddio- emozione guardando l'altroieri "Love Aaj Kal", 1° film d Bollywood della mia vita

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  2. non è che 'sta terza dimensione regali grandi brividi...ci saranno venti posti in tutto il cinema da cui si vede davvero bene (e noi non eravamo seduti lì...).
    oh, ma il film vale! cioè, io sono ancora assolutamentecompletamentegigatescamente galvanizzata!!!!
    grrrrrrrrr, avatar!!!!!!!!!!!!!!!!

    (ma non è che io sia un buon campione rappresentativo della popolazione cinefila...solo narnia mi ha esaltato quasi quanto avatar...fai un po' te...)

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