La mia classe è composta da un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 15 e i 20 anni. Stanno studiando alla Escuela Técnica di Redes per apprendere una professione concreta: segretaria, saldatore, muratore... Alcuni hanno già un diploma di scuola superiore ma non sanno che farsene, perchè non c'è lavoro... Sono ragazzi che lottano per arrivare da qualche parte, che studiano perchè sanno che conoscere e prepararsi bene sono l'unico modo, forse, per uscire dalla sconcertante povertà in cui vivono... poi ci vuole anche un pò di fortuna, è ovvio...
Io e Martin, uno psicologo, gli diamo lezione di Formazione Humana. Che cos'è? Una materia molto bella, che dovrebbe esistere anche nelle scuole italiane: tre ore alla settimana in cui i ragazzi hanno la possibilità di riflettere su temi come l'autostima, la sessualità, le droghe, la genitorialità responsabile, il lavoro di gruppo... si confrontano tra loro, si confrontano con noi, ricevono un punto di vista adulto diverso dai modelli che spesso li circondano... iniziano così a mettere in discussione alcuni "dati di fatto" della propria realtà, cose che sono così da sempre e sempre lo saranno: l'uomo lavora e si sbronza con gli amici, la donna cura la casa e i figli; l'uomo ha diritto di fare sesso con sua moglie anche se lei non vuole, e in questo caso ha diritto di cercarsi un'altra donna per soddisfare i suoi bisogni; il vero uomo non usa il preservativo, e se glielo chiedi ti picchia pure, perchè uno "più figli ha più è macho", e perchè intanto non sarà mai lui a occuparsene... Scusate se esagero un poco (in verità neanche più di tanto), è per far capire bene la situazione in cui siamo...
Il tema della lezione di martedì era la violenza intrafamiliare. Ho chiesto ai ragazzi di prepararmi una specie di rappresentazione teatrale su una scena di violenza che avevano visto o sentito: l'hanno fatto molto bene, perchè qui con la violenza ci si cresce, la si vive ogni giorno... Dopo c'è stata la riflessione di gruppo e alla fine ci restavano comunque 10 minuti. Allora un ragazzo mi ha chiesto:
"Profesora, lei ha mai visto una scena così nel suo paese?"
Ho dovuto pensarci un attimo e alla fine gli ho detto no, che non l'avevo mai vista...
"Perchè, nel suo paese non c'è violenza intrafamigliare?" mi chiede un altro.
No, gli rispondo, non è così... la violenza c'è, ma si nasconde di più fra le mura di casa: non è come qui, dove la gente vive in strada e tutti conoscono tutti... in Italia molto spesso non si conosce neanche il vicino della porta accanto!
Poi però mi metto a raccontargli una scena che ho visto qui in Nicaragua: un pomeriggio di qualche mese fa eravamo in casa a lavorare e a un certo punto sentiamo delle grida fuori nella strada e qualcuno che piange... usciamo nel portico per vedere cosa succede e vediamo la nostra vicina, una ragazzina di 14 anni, che corre a nascondersi dietro una macchina parcheggiata cercando di sfuggire a sua madre che la insegue con la scopa, con la palese intenzione di riempirla di mazzate... la cosa che mi ha impressionato di più, dico ai ragazzi, è che tutti i vicini erano fuori in strada a guardare e nessuno ha fatto niente per fermarla...
"Voi avete mai visto una scena del genere?" chiedo.
Tutti i 18 presenti mi dicono di sì.
"E perchè nessuno fa niente?"
Qualcuno mi dice che è perchè conoscono la famiglia, perchè non vogliono intromettersi... Però la maggior parte è d'accordo nel dire che non lo fanno perchè pensano che sia giusto così: se un bambino non lo picchi non impara nulla. Ci mettiamo a discutere di questo, gli chiedo cosa ne pensano loro. Mi dicono che non sono d'accordo, però allora come si fa a far capire che una cosa è sbagliata? Gli dico che ci sono diversi modi, però l'importante è far capire perchè una cosa non si deve fare: un bambino che fa una scemenza e riceve una sberla in risposta forse smetterà di farlo, ma non perchè avrà capito, quanto piuttosto per paura di riceverne altre. I ragazzi mi ascoltano, discutiamo, uno mi dice: "E' vero Profe, quand'ero piccolo mio padre mi diceva che non dovevo picchiare i bambini a scuola perchè se no lui me le dava più forte, e io non lo facevo perchè non volevo prenderle" e subito dopo un'altro: "Si, però se un bambino è troppo coccolato da piccolo poi diventa cochon (omosessuale)"... Il discorso va avanti per un pò, io difendo la tesi del dialogo, cerco di far capire che c'è differenza fra non picchiare e permettere tutto...
Quando suonano la campanella gli faccio un'ultima domanda:
"Voi come vi comporterete con i vostri figli (o come vi comportate se già ne avete)?"
Mi dicono che non li picchieranno... risposta scontata dopo una discussione del genere, però io voglio crederci... voglio credere che qualcosa di tutto quello che diciamo e facciamo a lezione gli rimanga, che li aiuti a vedere le cose in modo differente, a cambiare modo di comportarsi, a crescere con altre prospettive... Forse anche un posto come Nueva Vida può diventare migliore!