Ho fatto un tuffo in un film!
Ma era la realtà!
Reparti quadrangolari, bianchi, sudici.
Stanze a vista e bagni senza porte.
Odore di piscio e sudore.
Uomini seminudi poco abituati al saluto.
Due camere di contenzione per i più pericolosi (sono troppo arretrati e non hanno abbastanza fondi per potersi permettere macchinari lussuosi come il nostro antico elettroshock).
Una gentile infermiera con orgoglio ci ha condotto tra i sentieri dell' unico ospedale psichiatrico di tutto il Nicaragua.
170 posti, 70 residenziali...
Ci ha mostrato il reparto emergenze, l'armadietto dei farmaci...un paio di scatole di Risperdal e di Sereupin..
Non ci sono i fondi per i farmaci, quelli che hanno sono donazioni di case farmaceutiche..
Attraverso le sbarre che separavano l'infermieria dal reparto dove vive 24 ore della sua giornata senza mai poter uscire, Soida mi ha rivolto la sua parola sottile, quasi senza suono.
Come ti chiami?
Perchè sei qui?
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e tu? cosa hai risposto?
RispondiEliminaciao Desirée, che bello questo blog!
RispondiEliminaMeno male che i nostri istituti sono migliori...anche se, temo, non dappertutto!
E' come te lo immaginavi?
Ma gli ospiti che percezione ne hanno? Come passano il tempo?
Pietro di rho :-)
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