sabato 20 novembre 2010

E fu Sri Lanka

E fu sera e fu mattina. Quasi niente notte. Funziona così qdo voli ad est di sera.

E fu Milano e fu Colombo. Quasi niente Dubai. Funziona così qdo il volo è in ritardo e lo scalo è uno scalino.

Voli subito di nuovo. Inciampi. Nel sonno.

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Ad accoglierci con una rosa il buon Beppe, cauntrirèp di Caritas Italiana, ed una capitale srilankese in festa, che il suo presidente e capo delle forze armate (e da domani anche ministro delle finanze e ministro dei trasporti) Mahinda Rajapaksa inaugura un nuovo porto. Ma non è politica l'unica festa in cui incappiamo, dal momento che ci assediano simil-abeti decorati e slitte agganciate ad improbabili alci di cartapesta e canzoni cantate da rugosi afroamericani. Babbonatale è buddhista? Sverna in Sri Lanka?

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Il pomeriggio piove e al ritorno in guest house una banda di squatter ci attende in camera, a tenderci un agguato. Scarafaggi squatter. Grossa veloce scarpa da ginnastica. Pupille spalancate. Palpebre abbassate. Pupille spalancate. E fu notte e fu mattina.

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Ha così inizio la missione di Alberto e Paolo in Sri Lanka, isola dove si parla singalese; lo straniero non asiatico si chiama “suda” e risponde “sì” (c'è tanta umidità che i libri di notte si aprono a ventaglio, a favore degli squatter lettori), “signora” si dice “nohna” e non si può scrivere cosa rispondono le giovani italiane così appellate.

È il blog d Caritas Ambrosiana, fratelli. Non un tg italiano. Mica si può scrivere tutto, ci spiega Beppe.


Questa non è una foto significativa. E' l'unica che ho scattato prima che si esaurisse la batteria. Particolare della stazione ferroviaria di Colombo. Meglio una foto insignificante che niente.

Paolo

2 commenti:

  1. sri lanka tatanka brankamenta

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  2. ke poi è "Lanka". "Sri" è l'articolo. sarebbe come se sul mappamondo ci fosse scritto L'Italia.

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