E fu sera e fu mattina. Quasi niente notte. Funziona così qdo voli ad est di sera.
E fu Milano e fu Colombo. Quasi niente Dubai. Funziona così qdo il volo è in ritardo e lo scalo è uno scalino.
Voli subito di nuovo. Inciampi. Nel sonno.
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Ad accoglierci con una rosa il buon Beppe, cauntrirèp di Caritas Italiana, ed una capitale srilankese in festa, che il suo presidente e capo delle forze armate (e da domani anche ministro delle finanze e ministro dei trasporti) Mahinda Rajapaksa inaugura un nuovo porto. Ma non è politica l'unica festa in cui incappiamo, dal momento che ci assediano simil-abeti decorati e slitte agganciate ad improbabili alci di cartapesta e canzoni cantate da rugosi afroamericani. Babbonatale è buddhista? Sverna in Sri Lanka?
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Il pomeriggio piove e al ritorno in guest house una banda di squatter ci attende in camera, a tenderci un agguato. Scarafaggi squatter. Grossa veloce scarpa da ginnastica. Pupille spalancate. Palpebre abbassate. Pupille spalancate. E fu notte e fu mattina.
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Ha così inizio la missione di Alberto e Paolo in Sri Lanka, isola dove si parla singalese; lo straniero non asiatico si chiama “suda” e risponde “sì” (c'è tanta umidità che i libri di notte si aprono a ventaglio, a favore degli squatter lettori), “signora” si dice “nohna” e non si può scrivere cosa rispondono le giovani italiane così appellate.
È il blog d Caritas Ambrosiana, fratelli. Non un tg italiano. Mica si può scrivere tutto, ci spiega Beppe.
Questa non è una foto significativa. E' l'unica che ho scattato prima che si esaurisse la batteria. Particolare della stazione ferroviaria di Colombo. Meglio una foto insignificante che niente.
Paolo
sabato 20 novembre 2010
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sri lanka tatanka brankamenta
RispondiEliminake poi è "Lanka". "Sri" è l'articolo. sarebbe come se sul mappamondo ci fosse scritto L'Italia.
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