Da poco rientrata nella nostra amata Chisinau, non posso fare a meno di pensare che lo slogan proposto quest’anno dalla FOM (Fondazione Oratori Milanesi) “Sottosopra, come in cielo così in terra”, che ha accompagnato l’avventura di tutti gli oratori feriali della diocesi di Milano e anche quella dei 10 giovani moldavi che abbiamo avuto con noi, fosse il più azzeccato possibile per quanto abbiamo vissuto.
Con i ragazzi moldavi nei giorni della formazione di Gallarate per i Cantieri della Solidarietà abbiamo cercato di mettere “sottosopra” i volontari italiani; non volevamo solo sconvolgerli con il racconto della realtà moldava, ma aiutarli a guardare le cose da un’altra prospettiva.
E poi sono stati i nostri ragazzi moldavi a trovarsi sottosopra negli oratori di Lissone che ci hanno accolto, prima completamente sommersi da una fiumana di animatori, poi rovesciati da una marea di ragazzini molto urlanti, costantemente invitati da tutti noi a riflettere, valutarsi, interrogarsi, e soprattutto osservare e imparare. Davanti a loro tutto un mondo con un’angolazione molto diversa da quella usuale!
E anche per me 10 giorni “rovescianti”. La stanchezza che temi ti abbatta, le traduzioni continue, gli errori, le gioie inaspettate, gli incontri che ti aprono il cuore, le relazioni che diventano più profonde, i limiti propri e altrui, le domande che nascono dentro, tutti questi e molti di più sono stati i passi di un cammino decisamente faticoso ma entusiasmante.
E per finire anche Avvenire, domenica 27 giugno, ha raccontato qualcosa di noi, tramite il mitico Malacrida! (Sergio perdonami, ma mi fa così ridere che ti abbia nominato un sacco di volte solo col cognome...)
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in effetti... "precisa Malacrida"! :)
RispondiEliminaComplimenti a Chiara e Mara!
Ci mancate!!!! dai tornate a trovarci :)
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